L’investimento in metalli preziosi, spesso considerato più come una necessità per parcheggiare delle grosse liquidità in attesa di momenti migliori su altri mercati, si sta trasformando sempre più in vero e proprio investimento speculativo, con rendimenti che infatti superano quelli ottenuti dalle transazioni in borsa. Non più quindi beni rifugio ma asset da valutare e studiare attentamente ed essendo un’area di investimento molto meno conosciuta rispetto ad altre, ecco un quadro che ne delinea gli aspetti, i soggetti interessati, le modalità e soprattutto la nuova disciplina del mercato dei metalli preziosi.
I metalli preziosi
I principali metalli preziosi sono l’oro, l’argento, il platino e il palladio, sebbene ne esistano molti altri dalla stessa composizione chimica rara e dal valore economico importante. Benché sicuramente sono tra i metalli più conosciuti, l’oro e l’argento non sono tra quelli più costosi e ricercati anche se nella storia dell’uomo sono sempre stati sinonimo di prestigio e ricchezza in chi li metteva in mostra o li possedeva.
Il platino può essere considerato ad esempio, più raro e prezioso dell’oro, solo che l’uso minore che se ne fa, non lo fa tornare in mente nella testa dei non addetti ai lavori, quando si pensa ai metalli preziosi, eppure è 15 volte più raro dell’oro che nonostante tutto resta il metallo prezioso per eccellenza.
Il mercato dei metalli preziosi
L’investimento in metalli preziosi è duplice. Si può decidere di possedere fisicamente il metallo, ad esempio acquistando monete e lingotti nel caso dell’oro, oppure c’è l’investimento finanziario, rappresentato da fondi specializzati in metalli preziosi.
I soggetti che sono autorizzati a vendere sono le banche, gli operatori professionali (i banco metalli), i compro oro e le gioiellerie, però con una grande differenza tra loro.
Mentre infatti le banche e gli operatori professionali, in quanto iscritti in un apposito albo della banca d’Italia, possono vendere oro da investimento in esenzione iva, i compro oro e le gioiellerie non beneficiano di tale opportunità.
Dal 2000 la liberalizzazione dell’acquisto in metalli anche ai privati ha di fatto reso facilmente accessibile questo mercato e proprio per questo si è resa necessaria una nuova disciplina del mercato dei metalli preziosi.
La disciplina del 2015
La precedente disciplina risale al 2015 e rispetto al passato, risalente al 2002, introduceva e modificava talune regole in materia di titoli e marchi di identificazione dei metalli preziosi, più nello specifico rendeva più moderno e adeguava tale processo al progresso tecnologico che si è avuto.
Inoltre migliorava le procedure di controllo nell’apposizione del marchio, rendendo così più affidabili e credibili anche a livello internazionale il prodotto italiano e i laboratori incaricati delle analisi.
Infine si chiarivano le modalità di vendita in modo legittimo di oggetti realizzati in metalli preziosi ma in possesso di aziende industriali che quindi erano privi del marchio di identificazione.
La nuova disciplina
In quest’ultimo periodo si è reso necessario un nuovo intervento legislativo in materia di metalli preziosi, se si pensa che negli ultimi anni almeno 1 italiano su 4 si è rivolto ad un compro oro con una percentuale che è salita dall’8% a quasi il 30%. A causa di questo balzo in avanti, la criminalità organizzata ha fiutato l’affare e anche per questo sono aumentati a dismisura i controlli della Guardia di Finanza.
Se si vuole star sicuri all’interno del mercato dei metalli preziosi, il consiglio è quello di rivolgersi esclusivamente ai grossi gruppi che operano secondo le regole e quindi in modo trasparente.
La nuova normativa allarga a tutti i metalli preziosi, quindi anche all’argento, al palladio e al platino, l’inversione contabile prima prevista soltanto per l’oro, rendendoli esenti dal pagamento dell’iva.
La legge toccherà anche i compro oro, disciplinandoli nei comportamenti, in modo da tutelare sia il privato che il fisco, combattendo riciclaggio ed evasione. Le transazioni saranno monitorate dai costanti controlli della Guardia di Finanza e dalle autorità competenti che spingeranno anche verso una quotazione maggiore.
Infatti tutti i soggetti coinvolti nella compravendita di metalli preziosi, non solo i compro oro, ma la totalità di operatori anche occasionali, dovranno essere iscritti ad un registro.
Tali manovre non faranno che garantire maggiore trasparenza e guadagni più alti, ottenibili anche grazie ad alcuni accorgimenti come il blocco del prezzo online.