L’oro è un bene rifugio, tuttavia si caratterizza per essere molto volatile nel breve periodo: per questo motivo investire in questo settore è al tempo stesso un fattore di incertezza e una notevole opportunità. Infatti la quotazione del metallo giallo cresce quando il panorama internazionale e i mercati attraversano un periodo di crisi. Esistono diversi fattori che determinano l’oro quotazione, primi fra tutti la domanda e l’offerta, le aspettative degli investitori e l’andamento del dollaro: si tratta della valuta attraverso cui è espresso il valore del metallo. Di conseguenza i due valori hanno un rapporto inversamente proporzionale: la sopravvalutazione della moneta statunitense porta a una svalutazione del metallo ed è per questo motivo che l’oro quotazione è crollata nel secondo trimestre del 2016. Per questi motivi quando si investe nel metallo giallo è necessario valutare la situazione geopolitica e finanziaria mondiale: la migliore quotazione oro si ottiene solo quando si ha una situazione di incertezza localizzata o, ancor meglio, generale. Infatti questo metallo prezioso ha una notevole stabilità nel lungo periodo e non perde valore neppure quando si verificano crac borsistici e finanziari, come accade invece per le azioni e per le obbligazioni.
Per quanto riguarda le previsioni valore oro 2017, la banca elvetica Credit Suisse ipotizza che l’oro quotazione si aggirerà intorno intorno ai 1.338 dollari. I massimi storici si raggiungeranno grazie all’aumento dei rendimenti obbligazioni statunitensi nel primo semestre dell’anno e all’accelerazione messa in atto dalla Fed sui tassi di interesse. La stessa analisi proviene dalla banca canadese Toronto Dominion Bank, che sottolinea come il prezzo dell’oro crescerà grazie alle politiche economiche promesse dal neo-presidente statunitense Donald Trump. Il trend rialzista è legato alle spese promesse per le opere pubbliche e per le infrastrutture con l’obiettivo di aumentare gli occupati. Infatti durante la campagna elettorale Trump ha più volte ribadito di voler aumentare la spesa pubblica, promettendo oltre 500 miliardi di dollari da investire in infrastrutture; inoltre sarebbero possibili incentivi sotto forma di crediti d’imposta per un totale di 137 miliardi di dollari alle società private che favoriranno questi progetti. Un programma del genere porterebbe, oltre a 200.000 nuovi posti di lavoro e all’aumento del PIL, a una crescita esponenziale del debito pubblico. Stampando una maggiore quantità di denaro e con una maggiore inflazione si verificherà una situazione d’instabilità finanziaria e valutaria del dollaro dalla quale l’oro trarrebbe vantaggio. La Toronto Dominio Bank ha previsto che agli inizi dell’anno si avrà un ribasso dell’oro dovute alle conseguenze delle politiche monetarie di dicembre della Fed, che provocheranno un iniziale rafforzamento del dollaro. Solo successivamente, quando i tassi di interesse reali resteranno bassi, l’oro tornerà competitivo e si assisterà a un deciso rialzo. Per tutti questi motivi la Toronto Dominion Bank ritiene che l’oro quotazione prima subirà un ribasso che la porterà a scendere sotto i 1.200 dollari l’oncia e poi potrà raggiungere quota 1.350 dollari l’oncia.
Alcuni analisti, invece, ipotizzano previsioni valore oro 2017 superiori al tetto fissato da Credit Suisse. Ad esempio, l’oro quotazione potrebbe superare i 1.400 euro dollari all’oncia entro la fine dell’anno per Mana Companies Asset Management. Si tratta in ogni caso di previsioni molto positive, che potrebbero alimentare ulteriormente il trend al rialzo proprio suscitando notevoli aspettative negli investitori e portando a un forte aumento della domanda.
Tuttavia bisogna tenere a mente che non è solo la Fed a influenzare l’oro quotazione, ma anche tutte altre banche centrali del mondo. Al tempo stesso, avendo a che fare con un Qantitative Easing globale, potrebbe diventare meno appetibile investire nei beni rifugio. La Templeton Emerging Markets Group, invece, ha aspettative rialziste sul prezzo dell’oro: le sue previsioni sono un aumento del 15% del valore dell’oro entro la fine dell’anno 2017; una notevole influenza avranno le tempistiche con le quali la Fed agirà in politica monetaria per quanto riguarda i tassi di interesse e il valore reale di questi ultimi.
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